sabato 31 luglio 2010

TERNI PROIBIZIONISTA: MENTRE L'ESTATE VOLGE AL TERMINE IL COMUNE RINVIA


I giorni passano e mentre l'estate volge rapidamente al termine l'amministrazione comunale di Terni rinvia la decisione sulle eventuali modifiche all'ordinanza anti-rumore scatenando l'ira dell'associazione dei titolari dei locali del centro cittadino. "Eventuali altri rinvii dell'amministrazione comunale - dichiara Federico Bartoli, presidente dell'Associazione - saranno interpretati come atti strumentali a procrastinare lo status quo determinato dalle recenti ordinanze sfruttando la incombente pausa estiva che bloccherà tutti i nuovi atti amministrativi, determinando di fatto un diniego della principale richiesta e al conseguente impegno preso dal sindaco ad apportare immediate modifiche ai provvedimenti presi in modo da permettere ai locali di sfruttare l'ultimo mese di estate che rimane. Allo stesso modo provvedimenti diversi dalle nostre richieste, che prevedano di restringere la nostra attività a pochi giorni la settimana, per accontentare un esiguo numeri di cittadini 'eccellenti' residenti in centro, non verranno accettati e saranno dalla nostra associazione fortemente contrastati con tutti i mezzi a nostra disposizione. Ci sembra assurdo che un'amministrazione comunale e un'intera città vuole vivere liberamente e piacevolmente le calde serate estive, debba essere condizionata dall'interesse di pochi cittadini. E' come se i residenti di viale ... e chiedessere all'amministrazione che l'acciaieria debba essere chiusa due giorni la settimana perché disturbati dal brusio degli operai che escono ed entrano alle 5 del mattino. Ribadiamo infatti che l'insieme dei nostri locali rappresenta un valore economico superiore a molte importanti aziende manifatturiere ternane, e l'atteggiamento di molti componenti dell'amministrazione sembra di fatto disconoscere questo aspetto. Mentre si perde tempo ad esaminare richieste assurde di pseudo comitati ci sono attività che perdono fatturato ogni giorno e hanno già dovuto procedere a ridimensionamenti del personale. Non accettiamo che esistano delle vie preferenziali per i circoli culturali ed associazioni private che dietro la scusa della cultura di fatto pongono in essere delle vere attività imprenditoriali, in concorrenza con le nostre imprese private. Se permarranno delle norme restrittive di tali attività, queste dovranno essere applicate senza distinguo a chi di fatto le pone in essere anche se è un associazione culturale".

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giovedì 29 luglio 2010

BERLUSCONI, A.A.A. PARLAMENTARI CERCASI PER SOSTEGNO A GOVERNO


Da qualche giorno numerose sono state le telefonate partite da Palazzo Grazioli verso moltissimi parlamentari. E' partita la campagna acquisti del premier per tentare di mettere in sicurezza il governo da eventuali ricatti dei finiani.
Oggi, proprio a Palazzo Grazioli, sono stati ricevuti gli ex diniani (liberaldemocratici), Italo Tanoni e Daniela Melchiorre, poi è toccato all'ex presidente della commissione di vigilanza Rai, Riccardo Villari. Ma moltissimi altri sono stati i contatti di questi giorni. Sembra che l'obiettivo del premier sia quello di ridurre il numero di finiani sotto la soglia della costituzione di gruppi autonomi.
Per Berlusconi è prioritario evitare una crisi immediata. Massimo D'Alema ieri ha detto: "Se cadesse ora Berlusconi perderebbe il bandolo della matassa e le elezioni anticipate sarebbero impossibili. In autunno invece Berlusconi potrebbe provare a giocare le sua partita da una posizione di maggiore forza".
La preoccupazione del premier è dimostrata anche dal tentativo di cancellare addirittura il ddl intercettazioni dall'agenda mentre le opposizioni sono tutte mobilitate a richiedere il voto segreto sulle pregiudiziali di constituzionalità.
La campagna acquisti, oltre a scongiurare una crisi immediata del governo, sarebbe utile a Berlusconi per tentare l'affondo sulle elezioni anticipate.

martedì 27 luglio 2010

PIEMONTE: RESPINTO IL RICORSO DI COTA, SI' AL RICONTEGGIO



La quinta sezione del Consiglio di Stato ha rigettato la richiesta di sospensiva presentata dal Governatore del Piemonte, Roberto Cota, avverso la decisione con cui il Tar del Piemonte ha ordinato il riconteggio di oltre 14.000 schede elettorali delle ultime elezioni.
Nelle motivazioni si legge: "non sussistono allo stato attuale gli estremi del danno grave e irreparabile asseritamente derivante dall'esecuzione del dispositivo impugnato, atteso che esso non è in grado di paralizzare o anche solo di ostacolare il corretto funzionamento degli organi della Regione Piemonte".

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sabato 24 luglio 2010

PDL: BERLUSCONES ALLA RISCOSSA TENTANO LA STRADA DELLE EPURAZIONI


Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, si è scagliato contro il finiano Fabio Granata, vicepresidente della commissione Antimafia: "O va via lui o ci saranno i probiviri", "Lo statuto che anche Granata ha votato è molto chiaro, netto e preciso", "certi parlamentari - continua Lupi - dovrebbero ricordarsi che senza il Pdl e senza Berlusconi non sarebbero in Parlamento".
Granata, qualche giorno fa, in occasione della commemorazione di Paolo Borsellino aveva rilasciato questa dichiarazione che non è andata giù a Lupi: "Ci sono pezzi dello Stato, del governo e della politica che fanno di tutto per ostacolare le indagini sulla strage di via D'Amelio e creare condizioni di delegittimazione della magistratura".
Fabrizio Cicchitto ha dipinto il finiano Granata come un "polemista che per di più ignora quel che è accaduto", "non abbiamo nulla da temere casomai a temere devono essere altri: coloro che allora erano al governo e controllavano i servizi, poi trasferiti al Csm, e quel partito che riteneva che dal crollo della Prima Repubblica avrebbe potuto conquistare il potere: ogni riferimento al Pds di Violante è puramente casuale".
Granata non fa attendere la replica: "Procedano pure, prendano pure provvedimenti. Dovranno motivare tale sanzione disciplinare con il fatto che ho difeso i valori della legalità repubblicata", poi parte all'attacco di Verdini: "Mi piacerebbe conoscere quali sono le frasi tanto incriminate da me pronunciate che dovrebbero passare al loro vaglio e attendo di capire se i probiviri si dovrebbero interessare anche di quei dirigenti accusati di comportamenti gravi e non compatibili con la politica di una grande partito nazionale e conservatore che dovrebbe preoccuparsi del bene comune, anziché di azioni lobbistiche, affari o di rapporti con ambienti oscuri". "sarei felice di andare dai probiviri insomma insieme a Nicola Cosentino e a Denis Verdini".
A difesa dell'amico di corrente, Italo Bocchino: "non è una proposta saggia" ha dichiarato, "prima di deferire chi chiede di affrontare la questione morale, si dovrebbe deferire chi ha datto dossieraggio contro il candidato alla presidente della Campania e chi faceva riunioni con Carbone".

giovedì 22 luglio 2010

TERNI PROIBIZIONISTA: IN SOLI 15 GIORNI PIU' DI MILLE FIRME CONTRO LE ORDINANZE ANTIRUMORE E ANTIBIVACCO, OGGI L'INCONTRO IN COMUNE



 Posto di seguito il comunicato del "movimento delle lucciole" contro le ordinanze proibizioniste nella nostra città. Oggi pomeriggio le associazioni e i commercianti incontreranno l'amministrazione comunale:

"Il "movimento delle lucciole" suggestione che ha origine nell'articolo di Pasolini "la scomparsa delle lucciole" - pubblicato nel '75 sul Corriere della Sera - che accomuna molte delle associazioni che si occupano di cultura ed aggregazione nella città di Terni, nato a seguito delle gravi sanzioni che hanno colpito il Centro di Palmetta ed il Centro Sociale Germinal Cimarelli, ha raccolto più di mille firme attraverso la petizione per richiedere il ritiro delle ordinanze antirumore ed antibivacco.

L'azione di sensibilizzazione ed informazione relativa alle ordinanze è partita solo 15 giorni fa e da allora la rete si è allargata molto, sono già 46 le realtà ed associazioni locali e nazionali che hanno aderito al documento programmatico del movimento definito.

Oltre alle sottoscrizioni alla petizione cartacea ed on-line, in questi primi 15 giorni di mobilitazione si contano già 1316 iscritti al gruppo facebook "Togliamo la sordina a Terni", e decine di messaggi di solidarietà arrivati ai diversi Centri dai cittadini, dai fruitori e dagli artisti che li hanno frequentati.

Il movimento, nato dall'incontro tra associazioni ma costituito prima di tutto da cittadini, desidera ringraziare tutti coloro che hanno dimostrato la propria solidarietà e li invita a non perdere l'attenzione su questo argomento. Attenzione che per altro sembra viva anche nell'amministrazione, che domani (oggi, ndr) incontrerà le associazioni ternane per un confronto sulle ordinanze emesse e le loro conseguenze, un buon segno di apertura".

BUON COMPLEANNO DIEGO


Di seguito, il comunicato del Comitato "gli amici di Diego" che ho appena ricevuto:

BUON COMPLEANNO DIEGO

Il Comitato “gli amici di Diego” ricordano il compleanno di Diego Bianchina, il ragazzo morto sette mesi fa all’ AST, con un regalo da parte sua ai bambini in difficoltà dell’Istituto Pio XII di Viterbo



Il 19 luglio Diego Bianchina avrebbe compiuto 32 anni.


Avrebbe festeggiato con la moglie Daniela, la sorella Eleonora, i genitori e gli amici di una vita,ma quest’anno la festa non ci sarà perché sette mesi fa per un tragico incidente sul lavoro, Diego non è più tra noi.

Quella mattina del 1° Dicembre, lavorando come tutti i giorni alle Acciaierie di Terni, le taniche che stava riempiendo anziché essere vuote, erano piene di un soluzione che ha innescato un gas nocivo, intossicando due operai e uccidendo Diego sul colpo.

Diego amava vivere, amava il calcio e soprattutto sua moglie; con lei era finalmente una famiglia che sarebbe stata totale con l’arrivo di un figlio tanto sperato.


Un dolore incolmabile che tolto dalle cronache di quei giorni,dalle inchieste della magistratura e del cordoglio dei politici, rimane nel silenzio e nello strazio di chi gli ha voluto bene e gli è stato amico.

Gli stessi amici che, in concomitanza con il compleanno di Diego, hanno deciso di fare un regalo per suo conto a bambini con situazioni disagiate.

La scelta è caduta sull’ Istituto Pio XII di Viterbo e ai suoi piccoli ospiti; bambini di tutte le età con grandi sorrisi e situazioni familiari difficili.

Venerdì pomeriggio alla presenza del padre di Diego, Dante, sono state regalate ai bambini dell’istituto due macchinette fotografiche complete di tutto.“Questo è un piccolo gesto che abbiamo voluto fare da parte del mio migliore amico Diego. So che sarebbe stato contento. E’ un dolore grandissimo ma donare un sorriso a questi bambini è un po’ onorare la sua memoria e la splendida persona che era”dice Silvio del Comitato “gli amici di Diego”, porgendo ad una operatrice un grande pacchetto con stampato un orsacchiotto. E aggiunge “Questi bambini sono fantastici e sicuramente ci terremo in contatto”. Fa eco una suora trafelata “I bambini saranno contentissimi, stasera faranno uno spettacolo e scatteremo subito delle foto. La circostanza è purtroppo tragica ma è stato Diego a farci incontrare”.

Nel frattempo all’AST non si placa la scia di sangue, non ultimo Leonardo Ippoliti, un altro ragazzo giovane che al calcio preferiva il ruzzolone, ma che in comune con Diego aveva tutta la vita davanti.

Di Diego come di Leonardo rimane il caro ricordo nei cuori di parenti ed amici, di chi li ha conosciuti e frequentati, di chi non smetterà mai di chiedersi perché per andare a lavorare e guadagnarsi una vita dignitosa, si rischia la vita.

Ma almeno per oggi, penseremo al sorriso di bambini felici immortalati in mille scatti.

 
Comitato gli amici di Diego

martedì 20 luglio 2010

MODIFICATO DDL INTERCETTAZIONE: L'IRA DI BERLUSCONI, LA GIOIA DI FINI


Dopo un solo giorno dalle frizzanti battute sulla Bindi e Di Pietro all'e-campus di Novedrate, quello di oggi è un Berlusconi contrariato per via dell'emendamento presentato dal governo in Commissione Giustizia che va a modificare il cosiddetto ddl intercettazioni eliminando il divieto assoluto di pubblicazione per quelle importanti per le indagini. Durante la conferenza stampa di presentazione del Milan, ha dichiarato: "Con le modifiche di oggi, si avrà una legge che lascerà la situazione pressoché come è adesso". Per il premier sarà una legge "che non lascerà agli italiani la libertà di parlare al telefono e l'Italia non sarà un paese davvero civile come lo è, ad esempio la democraticissima Inghilterra", "in Inghilterra, infatti le registrazioni telefoniche non possono essere portate come prova nei processi né dall'accusa né dalla difesa. Qui da noi è uno scandalo assoluto. Il privato, senza avere commesso alcun reato, può venire registrato e vedere le sue conversazioni finire sui giornali, con un peso completamente diverso da quello che ha detto, perché basta tagliare qua e là una frase e il senso cambia". "La battaglia sulle intercettazioni ci porta fuori i difetti della nostra democrazia, costruita con una architettura costituzionale non in grado di produrre interventi di ammodernamento e democratizzazione. Le leggi non piacciono a certa magistratura di sinistra e il popolo non conta più nulla".
Ma se Silvio è triste lo stesso non si può dire del presidente della Camera, Gianfranco Fini che dichiara: "Oggi è stato raggiunto un punto di compromesso, ha prevalso il buon senso", "era giusto nel Pdl fare la battaglia che abbiamo fatto".

Le reazioni
Angelino Alfano, ministro della Giustizia: "dopo due anni di lavoro e discussioni parlamentari, il testo odierno sulle intercettazioni è l'unico punto di arrivo attualmente possibile, stante l'attuale situazione parlamentare ed istituzionale, al fine di conciliare diritto alla privacy, diritto di cronaca ed efficienza delle indagini", "Detto ciò va riconosciuto che il contenuto del ddl intercettazioni, così come delineato dagli emendamenti fino ad oggi presentati in Commissione Giustizia, è senz'altro mano ambizioso rispetto a quanto previsto nel nostro programma di governo".
Italo Bocchino, vicecapogruppo Pdl alla Camera e presidente di Generazione Italia: "Sulle intercettazioni hanno vinto la ragionevolezza e il buonsenso e il testo che si profila è per noi un ottimo risultato con cui garantire il giusto equilibrio tra esigenze investigative, libertà di stampa e riservatezza dei cittadini", "il risultato raggiunto è un successo di tutto il Pdl e del governo che hanno accolto la ferma posizione a favore della legalità, della minoranza interna, che ancora una volta si è mostrata utile a evitare errori e particolarmente sensibile sotto il profilo istituzionale"
Pier Ferdinando Casini, Unione di Centro: "il testo del ddl intercettazioni è profondamente cambiato ed è migliorato, penso che sia un nostro successo. Dopo di che può essere che se ne discuterà a settembrem ma questo è un altro discorso"
Giulia Bongiorno, presidente Commissione Giustizia: "L'emendamento del governo va incontro alle istanze rappresentate dal mondo dell'informazione. Sicuramente si tratta di qualcosa di molto positivo"
Donatella Ferranti, capogruppo Pd in Commissione Giustizia: "La caduta del bavaglio è solo apparente, visto che l'assenza di un termine preciso entro il quale il giudice deve fissare la cosiddetta 'udienza-filtro' per selezionare le intercettazioni rilevanti rende, di fatto, variabile e incerto nel tempo l'effettività del diritto di cronaca"

lunedì 19 luglio 2010

BERLUSCONI DALL'UNIVERSITA' "TELEMATICA PRIVATA DEL CEPU" SFOTTE LA BINDI E DI PIETRO


Silvio Berlusconi va in visita all'università telematica e-campus di Novedrate (CO) riparte all'attacco del presidente del Partito Democratico, Rosy Bindi, e del leader IDV, Antonio Di Pietro.
"Mi accusano sempre - ha dichiarato - di circondarmi di belle ragazze senza cervello ecco invece qui delle belle ragazze che si sono laureate con massimo dei voti e che non assomigliano certo a Rosy Bindi". "Quando studiavo io lo sapeva tutto il condominio, quando si è laureato Di Pietro, invece, nessuno ne sapeva niente".
Tra una passeggiata ed un aperitivo nel campus dell'ateneo privato, il premier ha anche annunciato la prossima apertura della sua università del pensiero liberale a Villa Gernetto a Lesmo.

Le reazioni:
Rosy Bindi, presidente del Partito Democratico: "Su quello che ha detto il presidente del Consiglio, mi limito con tristezza a prendere atto che tra i tanti segnali della fine dell'impero c'è anche questa ormai logora ripetitività delle sue volgarità".
Fabio Mussi, ex ministro dell'Università: "Da una parte Gelmini e Tremonti affamano la ricerca e l'università pubblica italiane, dall'altra Berlusconi va in festosa visita all'università telemativa privata del Cepu".
Antonio Di Pietro: "Berlusconi, invece di continuare ad offendere la mia storia personale, rinunci ad avvalersi dell'insindacabilità prevista dall'articolo 68 della Costituzione" ed annuncia una querela, "così vedremo davanti ai giudici chi ci capisce di più non solo di italiano ma anche di diritto".

sabato 17 luglio 2010

SE I PROFESSORI DEVONO ANDARE IN PENSIONE A 70 ANNI PERCHE' NON LO FANNO ANCHE I POLITICI?


In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, il ministro Mariastella Gelmini dichiara di voler abbassare l'età pensionabile per i professori universitari che non rispettano neanche quella dei 70 anni, e si è detta "sopresa e indignata" con i rettori per il fatto che "alcuni di loro cerchino di mantenere in servizio i docenti anche dopo i 70 anni. Alla Sapienza di Roma, ad esempio, i cosiddetti professori senior possono restare fino a 75 anni. La nostra legge è già molto generosa in Europa solo noi arriviamo a 70. Tutti gli altri si fermano a 65, la Francia a 67".
Non voglio entrare direttamente nel merito, anche se andrebbe ricordato al Ministro che nel nostro Paese l'età di pensionamento di molti professori universitari è tale anche perché molti di loro sono diventati ordinari molto tardi rispetto agli altri paesi e - quindi - mandarli in pensione prima significherebbe interrompere molti progetti di ricerca, ma vorrei porre una domanda: se i professori universitari devono andare in pensione massimo a 70 anni perché non introduciamo la stessa norma anche per i politici?

STORIE DALL'ITALIA CHE REGREDISCE / IL PDL CI RIPROVA, RIPROPOSTO UN CONDONO SUI BENI ARCHEOLOGICI



Non è la prima volta e, se non dovesse passare, sono convinto che non sarà l'ultima. Il Pdl sta tentando di riproporre un condono sul possesso illecito di beni archeologici inserendo tra le pieghe della finanziaria un articoletto composto di 11 commi intitolato "Disposizioni in materia di emersione e catalogazione di beni archeologici". Certamente il titolo non colpisce l'attenzione anzi, il fine dichiarato dai proponenti, sembrerebbe quello - appunto - di far emergere un patrimonio sommerso per consentirne la catalogazione, ma l'aspetto principale è che "in cambio di pochi spiccioli, che poco ristoro potrebbero portare al bilancio dello Stato e persino alle esangui casse dei Beni culturali, tutti quelli che possedevano al 31 dicembre 2009 un bucchero etrusco o un'anfora greca, recuperati chissà come, non saranno più punibili" (dall'articolo "Un condoni sui beni archeologici mini-multa per tenerli a casa" di Francesco Erbani del 29 giugno 2010, da laRepubblica.it ). 

La nuova proposta prevederebbe una vera e propria depenalizzazione, che svuoterebbe il significato dell'articolo 712 del codice penale, che persegue chi acquista oggetti di dubbia provenienza. 

Come dicevo, questa non è la prima volta che il Pdl tenta di introdurre questo speciale condono e questa volta, rispetto al 2004, quando tentarono di far passare un emendamento alla finanziaria, firmato da Gabriella Carlucci ed altri, la multa scende dal 5% del valore del bene ad una cinquantina di euro a pezzo, una sorta di saldi di fine stagione. Forza dunque, tutti i ladri che detengono un reperto mai denunciato, in Italia o all'estero, potranno ottenere una concessione dallo stato per trent'anni, rinnovabili, e potranno anche trasferire tale concessione per eredità.

Ma le mie preoccupazioni sono anche altre. Più il tempo passa e più mi sembra che il nostro Paese stia perdendo qualsiasi spinta critica e mi sembra che anche giornalisti, intellettuali e uomini di cultura, siano sempre più distanti da queste preoccupazioni. Interviene sull'argomento l'ex ministro Giovanna Melandri del PD: "Dopo aver mortificato il settore dei beni culturali in ogni modo e aver messo sul lastrico la cultura italiana, ora il ministro tenta di far cassa, letteralmente raschiando il barile. Come dice un vecchio proverbio: al peggio non c'è mai fine".

Citerò, di seguito, qualche straccio dello splendido libro di Sanvatore Settis, "Italia S.p.A.. l'assalto al patrimonio culturale" (Giulio Einaudi editore, Torino, 2002):
"Anche all'interno della Comunità europea, è l'Italia ad avere (insieme con la Grecia, almeno per il patrimonio archeologico) la legislazione più protettiva dei propri beni culturali. Come è chiaro, solo una parte di questo patrimonio è di proprietà pubblica, e la maggior parte (anche in Italia) è anzi di proprietà privata, o di enti ecclesiastici; ma in linea di principio tutto, anche ciò che è dei privati, è protetto e tutelato. Perché? Il punto essenziale del 'modello Italia' è che il patrimonio culturale del Paese è inteso come un insieme, ed è soggetto a protezione in quanto depositario di una memoria storica che appartiene ai cittadini ed è costitutiva del patto sociale e dei fondamenti istituzionali dello Stato"

"Ho detto "Italia", e avrei dovuto dire le Italie, gli Stati italiani preunitari, in molti dei quali, dalla Roma pontificia dell'editto Pacca (1820) agli Stati borbonici del Sud, ai ducati emiliani, al "patto di famiglia" Medici-Lorena che legò per sempre a Firenze i beni artistici della corona granducale (1737), la consapevolezza che il patrimonio culturale doveva essere inteso come un insieme, e dunque difeso legandolo al territorio, è stata precocissima e acuta".

"Ancor di più può stupire che tacciano (anche qui con qualche eccezione) giornalisti e uomini politici, quasi che questo non fosse un problema centrale per la vita pubblica in Italia oggi. Piuttosto che arrabbiarci, chiediamoci perché. Si tratta forse, come alcuni dicono, di indifferenza, di una scorta di colpevole cecità di eruditi troppo immersi nello studio del passato per potersi interrogare sul presente, o di giornalisti e politici troppo occupati su altri fronti (la sanità, la giustizia, la scuola) per occuparsi di questo?"

venerdì 16 luglio 2010

(TERNI) LE ORDINANZE PEGGIORANO LA CRISI


Dall'indagine della Fiepet-Confesercenti "Le abitudini di consumo nei pubblici esercizi", realizzata dal Centro Studi Turistici su un campione della popolazione regionale evidenzia, rispetto allo scorso anno, una riduzione del 40% sia nella frequenza, sia nei consumi al bar, snack bar, pasticcerie e gelaterie, LA PERCENTUALE PIU' ALTA IN ITALIA, dove la media è stata del 15,8% e nettamente superiore anche a quella delle regioni del Centro dove si attesta al 18,3%.
E' normale in momenti di crisi quando la necessità di risparmiare e il bisogno di sicurezza economica determinano un taglio dei consumi alimentari. Ma una cosa va detta in Umbria gli effetti della crisi in questo settore sono elevatissimi. E, dall'analisi dei dati, ancora più elevato è l'effetto sulla provincia di Terni.
Quindi cosa fare? Niente. O meglio, forse per rendere ancora più visibile il clima di austerity che stiamo vivendo, da qualche mese ci si inventa le ordinanze per la sicurezza e il decoro urbano che, di fatto, vanno a limitare ulteriormente l'attività dei pubblici esercizi. Certo parlare di problemi di sicurezza potrebbe sembrare ridicolo in una città come la nostra, spaventosamente vuota dopo le 22,00 dalla domenica al giovedi, ma tant'è...


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INDAGINE ISAYA 2010: SE LA SITUAZIONE NON PEGGIORA NON VUOL DIRE CHE MIGLIORI



L'Italian Study on Asthma in Young Adults (ISAYA) ha presentato il nuovo rapporto riguardante l'aria della Conca ternana. I ricercatori Lamberto Briziarelli, esperto scientifico dell'Osservatorio provinciale su ambiente e salute, e Lucio Casali, ordinario di malattie dell'apparato respiratorio dell'Università di Perugia: "Nelle polveri ternane oltre agli inquinanti classici sono presenti sostanze come la silice derivante da lavorazioni edili che sono potenzialmente cancerogene", "gli eccessivi volumi di traffico registrati nella Conca sono tra le cause principali alla base dell'inquinamento locale".
A Palazzo Bazzani, dove si è tenuta la conferenza stampa alla quale hanno partecipato, oltre ai ricercatori, erano presenti l'assessore provinciale all'Ambiente, Fabrizio Bellini, l'assessore comunale alla Sanità e ai Servizi Sociali di Terni, Stefano Bucari, il direttore generale della Asl4 di Terni, Vincenzo Panella, il direttore generale dell'Azienda ospedaliera "Santa Maria", Gianni Giovannini, e il presidente della Fondazione Carit, Paolo Candelori.
Dal sito della Asl4 leggiamo "la situazione riguardante la qualità dell'aria del Ternano non peggiora, ma permangono fattori di rischio che interessano sia il centro che le immediate periferie" e ancora "fra i dati presentati da Briziarelli e Casali, che hanno tenuto a sottolineare come la Regione dell'Umbria e dli enti locali siano, nel panorama nazionale, tra le realtà più attente alle politiche di tutela e salvaguardia ambientale, destano un pò di preoccupazione quelli relativi alle polveri sottili. L'elevato volume del traffico veicolare è la causa principale dell'inquinamento atmosferico. La conformazione morfologica del territorio ternano favorisce inoltre il ristagno dei venti".
Vincenzo Panella, direttore generale della Asl4: "E' necessario mettere in rete le politiche sanitarie con quelle ambientali visto che c'è una correlazione diretta tra salubrità dell'ambiente e salute del cittadino. Preoccupanti, in questo senso, i tagli nazionali che rischiano di depotenziare il settore della prevenzione".

Comunque, anche se tutte le dichiarazioni apparse sulla stampa sembrerebbero abbastanza tranquillizzanti ed ogni riferimento all'inquinamento industriale sembrerebbe essere scomparso, qualche domanda mi sorge spontanea. A novembre 2008, l'indagine ISAYA aveva mostrato risultati allarmanti e, se è vero che la situazione della qualità dell'aria a Terni non è peggiorata, è anche vero che la situazione resta allarmante. Dai dati della scorsa indagine emergeva che "circa il 6 per cento della popolazione ternana" soffriva di bronchite cronica e che "la prevalenza di asmativi e rinitici si avvicina al 15 per cento contro un 5 per cento del dato nazionale riferito al 2004".

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giovedì 15 luglio 2010

IL FUTURO DELLA GIUNTA COTA APPESA A 14.000 SCHEDE, AL VIA IL RICONTEGGIO


La notizia è arrivata da poco, il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte ha accolto in parte uno dei ricorsi per presunte irregolarità di due liste. Le liste interessate dal ricorso sono "Consumatori con Cota" (perchè il nome della lista si poteva confondere con quello del partito dei Consumatori) e "Al Centro con Scanderebech"(dal nome del fuoriscito dell'Udc che avrebbe sfruttato la sua appartenenza al precedente gruppo consiliare per non presentare le firme dei candidati). Il ricorso non è stato accolto, invece, per le presunte irregolarità sulla lista "Verdi Verdi" mentre è stato sospeso quello per la lista "Pensionati per Cota". Si andrà, dunque, al riconteggio di circa 14.000 voti e Cota battè la Bresso per 9.000.

Mercedes Bresso, PD: "Avevo ragione io. Cota ha vinto le elezioni barando. E' stato un modo indegno di gareggiare".

Luca Procacci, legale dell'attuale Presidente della Regione Piemonte, aveva dichiarato prima della sentenza: "Roberto Cota è diventato governatore con i voti diretti a lui e non cui i voti di lista". "L'elettore - continua Procacci - ha votato in buona fede. E allora è da opportunisti stare alla finestra, in attesa dell'esito del voto, e poi ricorrere. E' un vulnus alla democrazia".

IGNAZIO MARINO: OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI "COME I MANICOMI DI UN SECOLO FA"



Il senatore Ignazio Marino (PD), presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario sta conducendo, con una delegazione di parlamentari, una ispezione nei sei ospedali psichiatrici giudiziari. "La situazione peggiore nell'Opg di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) ispezionato l'11 giugno scorso". 
"Mi è sembrato - scrive il senatore sul suo sito - di fare un salto indietro, nell'Ottocento. Celle luride e affollate, internati seminudi sotto l'effetto di dosi massicce di psicofarmaci, assenza di medici e anche un caso di contenzione su un letto ereditato forse dai manicomi qualche secolo fa (di quelli con un buco in mezzo per la caduta degli escrementi). Ecco cosa ho visto durante una ispezione (nell'ambito di una inchiesta della Commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale) nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Quell'uomo era scarsamente sedato, perchè in grado di rispondere, coperto da un lenzuolo ma completamente nudo, con polsi e caviglie strettamente legati alle assi metalliche del letto. L'ospedale psichiatrico dipende ancora dal ministero della Giustizia, dato che il governo siciliano non ha recepito il passaggio di competenze al ministero della Salute: la situazione è inaccettabile perché è come se la nuova normativa non esistesse, visto che la regione Sicilia non l'ha recepita. E' come se fosse fuori dallo Stato. La risposta che oggi pomeriggio è arrivata dall'assessorato siciliano alla Salute è burocratica e impersonale: evidentemente lì nessuno si è preso la briga di entrare nell'unico ospedale psichiatrico giudiziario della regione".

Nunziante Rosania, direttore della struttura, ha spiegato: "in sette anni il budget è stato più che dimezzato e l'istituto è rimasto in mezzo al guado, in attesa del passaggio della sanità penitenziaria del ministero della Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale". 

La Regione Sicilia afferma di non avere "ancora nessuna competenza nella gestione della medicina penitenziaria perché è in attesa delle decisioni della commissioni paritetica Stato-Regioni". 

Il gruppo coordinato dal senatore Marino ha ispezionato i sei Opg italiani (Aversa, Napoli Sant'Eframo, Reggio Calabria, Castiglione delle Stiviere, Barcellona Pozzo di Gotto e Montelupo Fiorentino). In quello di Aversa, è stato ricontrato nell'inchiesta, i detenuti sono costretti a conservare l'acqua nei water per tentare di mantenerla fresca. 

In queste strutture ben 1.305 persone su un totale di 1.535 sono internate quindi non scontano una pena per un reato commesso ma sono recluse in ragione di una dichiarazione di pericolosità. Questo particolare istituto giuridico è già all'esame del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d'Europa. 

VERDESTATE 2010: ANCHE QUEST'ANNO L'ESTATE SI FA VERDE, FRESCA E VIVACE


"Anche quest'anno ha preso il via 'Verdestate', una manifestazione nata dalla collaborazione tra il Comune di Terni e l'Associazione Nazionale dei Centri Sociali ANCESCAO con l'obiettivo di offrire alla popolazione anziana servizi e iniziative per trascorrere al meglio il periodo estivo pur rimanendo in città.
E' stato così programmato, fino al mese di settembre, un calendario ricco di eventi culturali e ricreativi organizzati in vari punti della città dai Centri Sociali e Culturali con serate danzanti, spettacoli teatrali, sagre, tornei, gite sociali.
Verdestate prevede anche un servizio per l'emergenza caldo, Frescaestate, che consente agli anziani di trascorrere le ore più calde della giornata in compagnia, presso Centri sociali climatizzati dove potranno pranzare e svolgere attività di socializzazione gestite dagli Uffici di Cittadinanza in collaborazione con i volontari del servizio civile nazionale e i portieri sociali. Inoltre, durante il mese di agosto si organizzeranno delle gite a Piediluco" (dal sito del Comune di Terni).
Nella brochure informativa delle manifestazioni leggiamo, inoltre, un piccolo scritto di Stefano Bucari, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Terni:
"Aiutandosi si vive meglio...
Terni, una città storicamente accogliente e solidale che negli anni si è costantemente impegnata a migliorare, insieme con tutte le forze vive del territorio, la qualità della vita della nostra comunità.
Anche l'Estate 2010 sarà una Verdestate.
L'Amministrazione Comunale e i Centri Sociali hanno costruito un calendario ricco di iniziative di socializzazione, svago e ricreazione: serate danzanti, incontri, dibattiti, appuntamenti gastronomici, giochi di gruppo in gradi di favorire il contatto fra generazioni, la conoscenza e la fiducia reciproca.
Combattere il disagio sociale e favorire l'invecchiamento attivo attraverso misure in grado di sostenere il protagonismo e la partecipazione della Terza Età è non solo lo scopo di una nuova stagione delle politiche sociali a livello europeo ma la volontà del Comune di Terni di investire sul "ben-essere" delle persone".

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mercoledì 14 luglio 2010

DA DOMANI A TERNI SCOPPIA IL MUSICAL


Domani partirà la rassegna UMBRIA MUSICAL. Alle ore 21,00, all'Anfiteatro Fausto, la serata inaugurale con gli artisti Rosalia Misseri, Graziano Galatone, Vittorio Matteucci e Lalo Cibelli, che recentemente sono stati i protagonisti su RaiUno di "Tosca amore disperato" di Lucio Dalla.

"Umbria Musical - leggiamo - nasce dall'incontro di un gruppo di professionisti (autori, registi, coreografi, centanti, ballerini e attori) che si sono uniti per portare a termine un intento comune: quello di creare la massima rassegna internazionale sul Musical: il fiore all'occhiello nel mondo del Musical in Europa.
Partendo dallo studio del panorama di riferimento (accademie, scuole e compagnie di settore) il gruppo ha sentito l'esigenza di dar vita ad un progetto che fosse contemporaneamente dimostrativo e formativo, capace cioè di accrescere e diffondere la cultura teatrale musicale. Per tale motivo Umbria Musical si articola in due momenti distinti e complementari: la Rassegna vera e propria, che quest'anno può contare sulla partecipazione straordinaria delle stelle del panorama artistico internazionale, e il programma formativo permanente che, a partire dal mese di ottobre, vedrà sia la nascita di un'Accademia triennale di Musical con i più grandi docenti che la creazione di uno Spazio per scambi culturali internazionali. Nella città di Terni, infatti, il gruppo darà i natali all'"Umbria Musical Village". La prima Accademia/Villaggio dove ragazzi dove ragazzi provenienti da tutta Europa potranno studiare e diventare performer di musical con la migliore preparazione in assoluto".

Umbria Musical è stata ideata dal Direttore Artistico Paolo Galli e fortemente voluta dal Direttore Generale Vanessa Liodori con la collaborazione di Media Mobile SpA ed il patrocinio della Regione dell'Umbria, del Comune e della Provincia di Terni. "Per la prima volta in Italia il pubblico potrà assistere, nell'arco di quattro giorni, a quattro spettacoli diversi con i più grandi performer internazionali...".

Link utili:

martedì 13 luglio 2010

DDL INTERCETTAZIONI: ANCHE PER L'ONU "VA ABOLITO O RIVISTO". NEL 2011 MISSIONE IN ITALIA PER ESAMINARE SITUAZIONE



Il rapporto di Frank La Rue, relatore speciale delle Nazioni Unite per la libertà di espressione, ha scatenato il putiferio alimentando la polemica già accesa fra gli schieramenti. Nel rapporto si legge che il ddl intercettazione "va abolito o rivisto", "se adottato nella formulazione attuale il progetto potrebbe minare la fruizione dei diritti sulla libertà di espressione in Italia" e si annuncia anche una missione nel nostro Paese, il prossimo anno, per esaminare la situazione della libertà di stampa e il diritto alle libertà di espressione. Parlando delle sanzioni contenute nel ddl intercettazione (reclusione fino a quattro anni per la registrazione di qualsiasi comunicazione o conversazione senza il consenso della persona coinvolta), inoltre, La Rue ha dichiarato: "Una sanzione così severa minerebbe seriamente il diritto di tutti gli individui a cercare e comunicare informazioni, in violazione della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, di cui l'Italia è parte". Relativamente all'introduzione di sanzioni anche per giornalisti ed editori, La Rue ha dichiarato: "Una tale punizione, che include fino a 30 giorni di carcere e una sanzione fino a 10mila euro per i giornalisti e 450mila euro per gli editori, è sproporzionata rispetto al reato", "queste disposizioni possono ostacolare il lavoro dei giornalisti di intraprendere giornalismo investigativo su questioni di interesse pubblico, quali la corruzioni, data l'eccessiva durata dei procedimenti giudiziari in Italia, sottolineata a più riprese dal Consiglio d'Europa".

Le reazioni:
Franco Frattini, ministro degli Esteri: si è detto "fortemente sconcertato e sorpreso per la posizione del rappresentante dell'Onu". In "tutti i paesi democratici il parlamento è sovrano e decide", "le proposte legislative prima vanno lette".
Massimo Donadi, IDV: "Dopo il dipartimento della Giustizia americano, dopo l'Ocse, ora persino l'Onu dive che il ddl intercettazioni va abolito", "una simile concentrazione di critiche, tutte provenienti da organismi internazionali non conosce precedenti e si giustifica soltanto con l'inaudita gravità di un provvedimento che è insieme criminogeno e lesivo del fondamentale diritto costituzionale alla libertà di informazione", "ci domandiamo cosa aspetti ancora questa maggioranza a prendere atto che, per seguire i deliri senili anti-giudici e anti-stampa di Berlusconi, sta mettendo a rischio la sicurezza e la credibilità del Paese".
Oliviero Diliberto, PDCI: "Il governo ritiri la legge, a meno che non voglia dichiarare guerra all'Onu", "il richiamo delle Nazioni Unite, che boccia senza appello il testo sulle intercettazioni, non può essere disatteso. La legge incivile del governo non può passare, in caso contrario il nostro Paese diventerebbe lo zimbello del mondo".
Daniele Capezzone, portavoce PDL: "Da antico e convinto militante dei diritti umani e civili troverei utile che i funzionari dell'Onu dedicassero il loro tempo a contrastare le dittature, che troppo spesso dettano legge, o trovano comunque sostegno e copertura, anche nei comportamenti del Palazzo di Vetro. Lo sanno bene gli oppressi di tanti regimi, che in troppe occasioni hanno dovuto fare i conti con i comportamenti e le scelte di questo o quell'organo, di questo o quell'ufficio, di questo o quel funzionario delle Nazioni Unite". "E' invece paradossale - continua Capezzone - che si entri nei processi legislativi di uno Stato libero e democratico. Ed è ancora paradossale che si faccia finta di non vedere che in nessun Paese dell'Occidente avanzato esiste un malvezzo di pubblicare lenzuolate di intercettazioni, in spregio della legge, in clamorosa violazione del segreto istruttorio, travolgendo i diritti dei cittadini, come invece continua ad accadere in Italia".
Giulia Biongiorno, presidente della commissione Giustizia della Camera: "Sono apprezzabili le proposte emendative della maggioranza nelle parti relative ai presupposti e alle limitazioni temporali delle intercettazioni". "Cercherò di contribuire a questi innegabili miglioramenti con alcuni emendamenti in tema di responsabilità giuridica dell'editore, intercettazioni dei parlamentari, intercettazioni ambientali e intercettazioni dei reati che riguardano ignoti".
Michele Vietti, Roberto Rao e Lorenzo Ria, UDC: "Le modifiche proposte dalla maggioranza sono senz'altro positive perché recepiscono numerose numerose osservazioni delle opposizione e migliorano il testo licenziato dal Senato. Restano tuttavia ancora alcuni nodi insoluti: sull'informazione libera da condizionamenti e sulla semplificazione delle procedure che rallentano e complicano le indagini".

PDL: "TERNI UN ANNO DOPO" LE ELEZIONI, "A.A.A. SINDACO CERCASI"


"A.A.A. SINDACO CERCASI", questo è lo slogan usato dal Pdl ternano nella campagna manifesti ad un anno dalle elezioni amministrative che hanno visto l'elezione del Senatore Leopoldo Di Girolamo e la vittoria del centrosinistra.
E mentre il coordinamento comunale del Popolo della Libertà era immerso in questa campagna di affissioni, il gruppo consiliare del Pdl in provincia, ieri, ha tenuto una conferenza stampa per denunciare l'immobilismo del presidente della Provincia, Feliciano Polli. Pietro Valentino Marano, Alfredo De Sio, Francesco Abbate, Gabriella Caronna, Torquato Petrineschi, Andrea Sacripanti e Francesco Tiberi, erano presenti.
Alfredi De Sio: "Dobbiamo registrare un anno di immobilismo che stride con i proclami iniziali del presidente e della giunta. Se è vero che un anno è poco per raggiungere tutti gli obiettivi, è anche vero però che è mancata la programmazione sugli aspetti principali quali le scuole, la viabilità, l'ambiente e il turismo".
Valentini Marano e Abbate: "I circa 500.000 euro non sono un elemento positivo perché denotano un'allarmante superficialità delle dinamiche economico-finanziarie legate al bilancio".

IL GERMINAL CIMARELLI LANCIA "UN ALLARME SULLA PERICOLOSA CHINA CHE STA PRENDENDO LA NOSTRA CITTA'"



Il Centro sociale 'Germinal Cimarelli' scende in campo per la cultura, contro l'omologazione "e per lanciare un allarme sulla pericolosa china che sta prendendo la nostra città". Nel comunicato diffuso nei giorni scorsi, dopo una citazione de "La scomparsa delle lucciole" di Pier Paolo Pasolini, i giovani del Cimarelli hanno affermato di assistere, negli ultimi mesi: "ad un taglio netto delle risorse dedicate alle politiche culturali e sociali da parte del Comune di Terni"; "ad un utilizzo sconsiderato di azioni unilaterali come le ordinanze comunali o azioni repressive da parte della Questura"; "all'esplicazione di una politica dell'ordine e della sicurezza che in modo retorico attraverso le ordinanze antirumore e antibivacco, le telecamere in centro e poliziotti e i carabinieri di quartiere e le intimidazioni delle forze dell'ordine, attraverso multe e avvisi orali descrivono una città in allarme che la popolazione percepisce al di là del reale, e individua i giovani come un problema di ordine pubblico come le forze propulsive della città".
I giovani del Cimarelli affermano che dietro questa nuova politica cittadina si nasconde: "la tendenza oramai portata a strategia di marketing dall'utilizzo della percezione della paura come strumento terroristico per anestetizzare le popolazioni e controllare di riflesso i pochi che resistono"; "la debolezza della politica di fronte alle lobby di potere di alcune categorie della città"; "l'assenza nella politica locale di una consapevolezza e di uno spessore intellettuale, di una strategia, di una visione sulla città che comprenda lo sviluppo economico, la gestione dei beni pubblici e lo sviluppo del tessuto culturale e sociale".
"Terni - continuano - è una città accogliente e aperta, facciamo in modo che rimanga tale e che possa in più diventare attrattiva, vivace, creativa e quindi in grado di innovazione".
Quindi, arriviamo alle proposte: "ritiro delle ordinanze antirumore e antibivacco e la fine delle politiche repressive che mortificano l'agibilità democratica, le realtà vive del territorio e l'intelligenza dei cittadini"; "l'utilizzo della partecipazione come strumento privilegiato dell'amministrazione per definire le politiche in ambito di qualità urbana, politiche culturali e sociali"; "l'investimento di maggiori risorse nei setori chiave dello sviluppo e della tenuta sociale della città"; "la definizione di un'idea di città solidale, aperta, plurale, viva, creatica e giovane".
Per concludere, lanciano un appello ai "giovani della città" alle "forze attive del territorio in ambito sociale e culturale e politico" che "devono assumersi la responsabilità di invertire questa rotta, di uscire dalla difesa della propria storia personale e dei piccoli interessi e impegnare le proprie risorse, le proprie capacità, le proprie idee per realizzare una visione più ampia e complessa della città che vogliamo".

Per maggiori informazioni:

lunedì 12 luglio 2010

LA NOTTE TRA 17 E 18 LUGLIO PARTE LA SPELEONOTTE 2010


La notte tra il 17 e il 18 luglio, a S. Erasmo, il Gruppo Speleologico Terre Arnolfe G.S.T.A., la Pro Loco di Cesi, l'Associazione Culture Sotterranee di Terni, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Terni, organizzaranno la prima edizione di "SPELEO NOTTE 2010", "la Woodstock della speleologia sta arrivando...".
Dal blog dell'iniziativa si legge:
"Cos'è l'iniziativa SpeleoNotte
SpeleoNotte è un'iniziativa per far conoscere la speleologia anche al di fuori dei circuiti convenzionali dei gruppo speleo.
Un'intera nottata dedicata alla Speleologia con l'alternarsi di immagini, racconti, musiche e filmati che saranno l'essenza dell'iniziativa la cui suggestione verrà rafforzata dall'ambiente unico in cui la manifestazione si svolgerà; il pianoro di S.Erasmo di Cesi a due passi da Terni.
Abbiamo scelto uno spazio aperto per rendere accessibile a tutti, speleo e non, l'affascinante mondo della speleologia.

SpeleoNotte sarà un itinerario di immagini, video o racconti diviso per argomenti che tenterà di abbracciare tutti i volti di questa affascinante attività che è la speleologia.
A raccontarlo saranno i protagonisti di spicco delle varie discipline speleologiche, che si sono distinti per avere contribuito alla crescita della speleologia italiana.

SpeleoNotte vuole diventare anche un luogo d'incontro delle diverse culture che la speleologia unisce.

Proiezioni di video, foto o semplicemente racconti di esplorazione e di vicende talvolta drammatiche e talvolta divertenti saranno narrati direttamente dai protagonisti che le hanno vissute.

Un'iniziativa fatta all'aperto e al nuio con la complicità dell'estate ternana e alla luce dei focolari sotto un cielo stellato da brivido.

Musica. Durante la nottata si alterneranno diversi artisti e band ternane. Ovviamente il genere sarà rock o semplicemente chitarra e voce".

Per qualsiasi informazione circa il programma o per le adesioni:


Augusto cell 3355333567
Simona cell 3341971144
Roberto cell 335293194


domenica 11 luglio 2010

"PONTIDA, UN'INVENZIONE DI CRAXI" DI CURZIO MALTESE (Il Venerdi di Repubblica del 9 luglio 2010, pg. 13)


Ho pensato di proporre l'articolo "Pontida, un'invenzione di Craxi" di Curzio Maltese apparso nella consueta rubrica "contromano" de "Il Venerdi di Repubblica":

"Il giuramento di Pontida non è un'idea della Lega di Umberto Bossi, ma una trovata di Bettino Craxi. Molti non lo ricordano ma io c'ero. Il 3 marzo del 1990 il segretario del Psi, preoccupato per l'avanzata leghista nel feudo lombardo, convocò gli stati generali del federalismo nel paese di Alberto da Giussano. Il programma era identico a quello della Lega di oggi. Si chiamava: "Decalogo del federalismo del buon governo". Il primo punto prevedeva il conferimento alle Regioni di ampie autonomie, riscrivendo l'articolo 117 della Costituzione. Gli altri nove erano il linea con il primo, tutti conditi da una potente retorica contro lo Stato centralista. La Lega imitò lo show craxiano tre settimane più tardi ed allora non ha mai smesso di ritrovarsi ogni anno a Pontida. Nei tre anni dal giuramento di Pontida alla pioggia di avvisi di garanzia, il Psi di Craxi non mise in pratica nessuna delle solenni promesse fatte. Ma non è questo il punto, visto che neppure la Lega, nei vent'anni successivi, ha realizzato una mazza nel campo del federalismo, per usare un termine caro a Bossi.
La questione è che Pontida l'ha inventata Craxi, come molte delle cose e tanti dei personaggi che ci hanno avvelenato l'esistenza negli ultimi vent'anni, dal Berlusconi al duopolio televisivo, da Tremonti a Brunetta, dallo sdoganamento dei fascisti al revisionismo storico, da Cicchitto all'anticomunismo come alibi universale, da Tangentopoli ai nani, alle ballerine, eccetera. Questa rubrica sostiene da sempre che la cosiddetta Seconda repubblica non è mai cominciata, da due decenni viviamo una coda della Prima, una Prima repubblica bis riverniciata di modernità. Berlusconi è soltanto una creatura di Craxi, circondata da uno stuolo di cortigiani ereditati da Craxi, più qualche imbecille dell'ultima ora.
L'opposizione ha cambiato quattro-cinque volte nome ai simboli, ma non una sola faccia, ed è guidata in sostanza dalle terze linee del Pci, con il rinforzo di qualche ex brillante giovanotto democristiano. L'Italia ha una classe dirigente da anni 80, per età e ancora di più per cultura. Questa è stata la Seconda repubblica, una sopravvivenza, un macigno del passato. La regressione di un Paese spaventato dal cambiamento, dalla globalizzazione, dal futuro. Ora la finzione è al capolinea. La Prima repubblica bis è agli atti conclusivi. Gli eterni anni 80 italiani stanno per terminare, con vent'anni di ritardo. Non esistono certezze, tranne forze una. Nulla di quanto sta per arrivare può essere peggiore di ciò che ci lasciamo alle spalle".
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